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Orario Uffici:
Giacomo Manzoni, conosciuto con il suo nome d’arte Manzù, nasce a Bergamo, il 22 dicembre del 1908, ed è stato uno scultore italiano. Già durante la giovane età, impara a lavorare e ad intagliare il legno. Durante il servizio militare, svolto a Verona, tra il 1927 e il 1928, si avvicina al mondo dell’arte studiando le porte di San Zeno e i calchi dell'Accademia di Belle Arti "Giambettino Cignaroli". Nel 1929, a seguito di un soggiorno a Parigi, si trasferisce a Milano, dove l'architetto Giovanni Muzio gli commissiona la decorazione della cappella dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, eseguita tra il 1931 e il 1932. In quegli anni, Giacomo Manzù partecipa ad una mostra collettiva presso la Galleria il Milione. La serie dei “Cardinali”, incominciata nel 1938 diventa il tema iconografico di tutta la sua carriera. Il primo "Cardinale seduto”, nonché il più famoso, venne esposto alla Quadriennale di Roma del 1939 insieme al David, e successivamente acquistato dalla Galleria d'Arte Moderna di Roma. Oltre 300 versioni di questo tema saranno prodotte dall’artista, che presentano delle differenze per quanto riguarda dimensioni, posizione e materiali. Successivamente possiamo assistere ad una produzione di una serie di bassorilievi in bronzo, che trattano i temi delle Deposizioni e delle Crocifissioni per la serie Cristo, in cui il tema sacro viene messo in atto per simboleggiare sia la brutalità del regime fascista sia gli orrori della guerra. L'esposizione delle opere, a Milano nel 1942, fu severamente criticata dalle autorità politiche ed ecclesiastiche. Nel frattempo, nel 1940, Manzù ottenne la cattedra di scultura dell'Accademia di Belle Arti di Brera per poco tempo, trasferendosi dunque presso l'Accademia Albertina di Torino. Intorno agli anni ’50, inizia a lavorare insieme ad Alfredo Biagini, alla realizzazione della Porta della Morte per la Basilica di San Pietro in Vaticano, portata a termine nel 1964, che diviene l'epicentro di una poetica che rifiuta gli aspetti legati ai metodi accademici. Verso la fine degli anni ‘50 collabora con la fonderia MAF di Milano che gli offre la possibilità di realizzare un maggior numero di sculture, anche in forme monumentali. Nel 1962 partecipa alla mostra "Sculture nella città”, organizzata da Giovanni Carandente, insieme ai più importanti scultori internazionali del periodo, presentando tre sculture in bronzo: Pattinatrice del 1958, Cardinale del 1959 e La grande chiave del 1959. Negli anni ‘60 realizza la "Porta della Pace e della Guerra" per la chiesa di Saint Laurens a Rotterdam, che lo impegna dal 1965 al 1968, e dopo circa dieci anni di lavorazione in bassorilievi, torna all'opera a figura intera realizzando in bronzo figure femminili, che comprendono ritratti della moglie, o temi erotici come l’"Artista con la modella", gli “Amanti" e lo "Strip-tease". Nel 1969 si assiste all'inaugurazione del Museo "Amici di Manzù" di Ardea. Manzù muore nel 1991, il 17 gennaio.
Giacomo Manzù, nome d’arte di Giacomo Manzoni, fu uno dei più importanti scultori del XX secolo. Appassionato fin da piccolo alla scultura, inizia a lavorare come apprendista intagliatore già dalla tenera età di 11 anni, manifestando il suo gusto raffinato e la sua naturale predisposizione alla manipolazione della materia.
Incontra le avanguardie
Negli anni ‘20 incontra l’avanguardie artistiche, soprattutto l’espressionismo, correnti artistiche che lasciano il segno ma che rielabora e vive secondo il suo temperamento artistico. Le incontra, ne subisce la fascinazione ma rielabora liberamente secondo il suo segno personale.
La figura del Cardinale
Una figura iconica rappresentata da Giacomo Manzù è quella del Cardinale. Rappresentata innumerevoli volte, le figure del Cardinale sono diventate ormai simbolo di spiritualità, di dignità di compostezza, elementi caratterizzanti la sua poetica stilistica.
Opera scultorea
Una delle opere scultoree più famose di Giacomo Manzù è la Porta della Morte, realizzata per la Basilica di San Pietro in Vaticano; una grande porta marmorea in cui sono scolpite un gruppo di anime che sembrano incamminarsi verso l’aldilà. Un’opera di grande intensità spirituale, tecnicamente complessa, monumentale che rappresenta ancora oggi una delle produzioni artistiche più rappresentative di Giacomo Manzù.
La sua maestria tecnica, la sua sensibilità estetica lo hanno reso uno degli artisti più influenti del suo tempo, capace di lasciare il segno nelle generazioni successive. La sua è stata una grande eredità artistica, tecnica e spirituale che lo rende, tuttora, uno dei caposaldi della scultura italiana.
Giacomo Manzoni, conosciuto con il suo nome d’arte Manzù, nasce a Bergamo, il 22 dicembre del 1908, ed è stato uno scultore italiano. Già durante la giovane età, impara a lavorare e ad intagliare il legno. Durante il servizio militare, svolto a Verona, tra il 1927 e il 1928, si avvicina al mondo dell’arte studiando le porte di San Zeno e i calchi dell'Accademia di Belle Arti "Giambettino Cignaroli". Nel 1929, a seguito di un soggiorno a Parigi, si trasferisce...