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Zazzà D'Anna è un'artista che osserva il mondo con occhi curiosi e ama raccontarsi attraverso i muri che riproduce. Tramite scritte urbane comuni, planisferi ed un linguaggio artistico semplice ed esplicito sa infondere valori umani profondi e complessi. Il cemento che lui plasma, si trasforma in una vera e propria narrazione sociale, che indaga sul comportamento dell'essere umano e sul suo modo di esprimersi e di agire. I tanti viaggi che fa nel corso del tempo lo ispirano e lo portano a rappresentare muri internazionali ognuno con il proprio linguaggio (in una sua opera ad esempio, riproduce delle insegne publicitarie newyorkesi), proprio per svelare ciò che lega tutti indistintamente a prescindere dalla provenienza geografica, ovvero il modo impulsivo e naturale di voler trasmettere le proprie idee ed emozioni.
La sua connessione con l'arte
Il legame di Zazzà con l'arte è innato, insito nella sua personalità. Nonostante ciò non è un'artista sin da subito, la sua carriera professionale inizia come imbianchino a fianco del padre. Si sviluppa così un rapporto tecnico e diretto con i colori e gli altri materiali del mestiere. Avvengono in quel periodo degli incontri con delle personalità particolarmente estroverse e artistiche che svegliano in lui la voglia di potersi esprimere esattamente come loro, in modo totalmente libero, privo di regole e indicazioni da seguire. Zazzà racconta di quando un giorno si trovò a dover coprire e annullare lo sfogo di un'artista che durante una notte, preso dal sacro fuoco dell'estro, iniziò a ricoprire le pareti e il soffitto del proprio appartamento con faccine. Questo episodio lo affascinò molto, contrariamente a tutti gli altri che apparivano sconvolti e quasi infastiditi dal comportamento insolito e bizzarro dell'uomo. Capì così che in lui vi era una sensibilità artistica che stava tralasciando, che aveva bisogno di uscire fuori. E' così che per 12 anni Zazzà fa di professione il gallerista: vende quadri, sta a contatto con chi li produce e allo stesso tempo inizia a dare vita ai suoi primi lavori. Sarà dopo un'atterraggio d'emergenza a seguito di un viaggio in Messico che capisce che l'unica vera cosa che vuole fare nella sua vita è dipingere. Capisce che la vita gli ha donato una seconda possibilità, rimasto illeso a seguito di un incidente, risvegliando in lui la voglia di mettersi in gioco e vivere d'arte; lui non voleva vendere quadri, voleva farli.
Il tempo che passa e racconta...
Zazzà è particolarmente attratto dal concetto di tempo che scorre e lo si evince anche nelle sue opere. Due episodi che hanno segnato la sua vita risalgono al periodo in cui si trovava a lavorare con suo padre in centro a Milano. Un giorno, mentre stava lavorando come aiuto imbianchino si accorse che sotto l'intonaco del soffito di un appartamento vi era un affresco: sotto la superficie si celava qualcosa di prezioso, che il tempo aveva nascosto. Un'altra volta ancora, sempre in una casa a Milano, si trovò a dover togliere la carta da parati esistente per sostituirla con una nuova. Si accorse presto che non era un solo strato di carta da parati, ma erano numerosi. Questa stratificazione lo affascinò perchè raccontava a tutti gli effetti la storia del luogo, di tutte le persone che l'avevano abitata e arredata. Ad oggi infatti, ciò che ama raccontare nei suoi lavori non è soltanto "il muro" in sè, ma il passaggio del tempo attraverso il muro. Strato dopo strato Il senso di scoperta e di un passato vissuto sono concetti intrisi nelle sue opere.
La sua "ANIMA"
Durante una nostra recente intervista Zazzà esplicita la sua particolare connessione con un suo quadro: "ANIMA". L'opera rappresenta un muro totalmente bianco (colore che lui predilige), sulla quale appare soltanto un piccolo quadrato che indica la presenza passata di un quadro che è stato lì, proprio a sottolineare la sua attenzione per lo "scorrere del tempo" che lascia segni, in questo caso, l'anima di un quadro. Questa assenza attiva l'immaginazione dell'osservatore, che al posto di un semplice alone può vedere ciò che vuole. Da quì, un'immaginazione creativa che si associa al concetto di libertà. L'arte coltiva la nostra creatività, ed in questo modo ci dona uno spazio parallelo libero, in cui ognuno di noi può estraniarsi e dare sfogo ai propri pensieri e sentimenti più intimi e profondi. Zazzà immagina una sorta di parallelismo tra l'anima di questo quadro e la sua: così come quel quadro mancante, anche lui percepisce dentro di sè la voglia di lasciare il segno in questa società attraverso la sua arte semplice e diretta.
I planisferi
Attraverso la produzione dei suoi planisferi Zazzà vuole richiamare l'attenzione del pubblico, invitando il mondo intero a soffermarsi su ciò che veramente conta ed è importante. In "Imagine" e "Date", all'immagine figurativa dei planisferi sovrappone rispettivamente un testo musicale nel primo e dei numeri nel secondo, che possono essere interpretati e capiti da tutti. Il testo musicale è quello di "Imagine" di John Lennon, che infonde un messaggio di unione e umanità. I numeri invece mettono in risalto date importanti a livello storico, sempre a sottolineare l'attenzione al passato, gli eventi che hanno determinato dei cambiamenti nella società. "Energy" è un'opera che raffigura anch'essa un planisfero, dato da un materiale particolare che assorbe la luce durante il giorno mentre al buio si illumina, diventa fluorescente. L'artista vuole porre l'attenzione sul tema dell'ecologia e dell'energia rinnovabile.
Il linguaggio dell'amore
"Ti amo" , una frase apparentemente semplice, perchè utilizzata nel linguaggio comune di uomini e donne, ma in realtà profonda, complessa, perchè pronunciando o scrivendo questa frase esponiamo i nostri sentimenti e ci affidiamo al prossimo. Scrivere "Ti amo" significa promettere un sentimento, poichè la scrittura permette la permanenza delle parole nel lungo periodo, in questo caso le parole sono testimonianza d'amore. Zazzà riproduce su tavola una serie di muri con tecnica mista sulla quale scrive "Ti amo" in varie lingue del mondo: italiano, cinese, spagnolo, proprio per divulgare un messaggio d'amore e unione. In una scrive "Mi amo", per sottolineare l'ulteriore importanza dell'amore verso sè stessi, non meno importante. L'amore è un linguaggio universale, il più forte e potente.
written by Federica Lo Iacono
Laureanda in Scienze della Comunicazione per Arti e Culture. Ritenendo che l'arte sia un mezzo essenziale per esprimersi e conoscersi, ama soprattutto la pittura. Nutre un forte interesse nella comunicazione dell'arte, con ogni linguaggio. Il suo obiettivo è mediare il rapporto tra l'artista e il pubblico.