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Scultura che danza

Fin dalle origini della storia della scultura, la figura della donna è legata a quest'arte. Con il suo mistero e simbolismo che la circonda, la donna, diviene per gli artisti il centro nevralgico e principale soggetto specie nel modellato. Nella scultura classica, è comune trovare queste figure femminili colte nell'atto di danzare, in quanto assume importanza la rappresentazione di celebrazioni in cui il ballo e la musica sono presenti, donando movimento e dinamismo alle sculture in marmo. L’unione tra danza e donna continua anche nella scultura contemporanea, ad esempio, nell'opera dell’artista Domenico Zora. In quasi tutte le sue opere la femminilità è espressa attraverso la danza di cui assoluta protagonista e musa ispiratrice è l'Etoile internazionale Carla Fracci.

Per lo scultore palermitano, attivo fin dagli anni '70, è il movimento, la sottigliezza e la grazia della donna quello che rappresenta nelle sue figure ricche di forza vitale ed espressività. La donna non è semplicemente un archetipo, ritrae con fascino la femminilità, la sua tenerezza e allo stesso tempo la forza, con grande potenza e personalità. La sua visione artistica, dapprima, attraversa il superficiale, seguendo linee sinuose, sino a irrompere nell'anima donando emozioni dalle mille sfaccettature. Intatti, diverse sono le espressioni e gli aspetti della donna che ritroviamo nelle sue opere: la donna-madre acompagnata dal bambino, la donna accompagnata dall'amante... fino ad arrivare alla donna-arte, nei celebri ritratti di Carla Fracci che la esalta poichè la vede come riflesso dell’arte.

In questi eccezionali ritratti, Zora ritrae l'artista, riconosciuta come la ballerina italiana più influente nell'età contemporanea e una delle massime esponenti del balletto classico a livello mondiale negli ultimi tempi. I ritratti non sono semplici pose in studio. La loro particolarità sta nella loro essenza. Il movimento e l'eleganza di cui sono composti si ottengono attraverso l'osservazione e la memorizzazione di conversazioni, chiacchiere, risate e ore insieme, che lo scultore ha potuto condividere con la ballerina dove si è immerso nell'animo, nella sua luce e nel suo fascino.

L'arte che trasuda da queste sculture, sia a tutto tondo o basso rilievo, richiama sempre a quel movimento e a quella dinamicità che descrivono nello stesso tempo il rigore e la delicatezza del ballo come un bel quadro per soggiorno. Parliamo, nella maggior parte dei casi, di opere bronzee rese leggere e fluttuanti, potremmo dire, confezionate con cura, come solo un grande Maestro può fare. Le diverse posizioni ed esercizi della ballerina vengono trasferiti in questo materiale riflettendo perfettamente la sua grazia ed equilibrio, creando forme dall'aspetto leggero in quanto la fluidità del gesto riflette il cinetismo classico della danza.

Questa idea di rappresentazione della danza la vediamo anche nella scultura di artisti come Antonio Canova o Rodin, che sono ispirati da questa arte e dedicano intere serie a questo tema. Tuttavia, Zora, attraverso questa serie, non solo riflette la danza nella figura scultorea, ma riesce a personificarla attraverso la sinuosa ed elegante figura della stella Fracci, in una straordinaria relazione artista-musa.

written by Belen Villellas

Laureata in Storia dell’arte presso l’Università di Saragozza (Spagna) è amante dell’arte contemporanea in tutte le sue forme specie della scenografia cinematografica. Interessata alla cultura italiana ha studiato un anno all'università LUMSA di Roma attualmente collabora con il Centro d'arte Raffaello a Palermo.

 

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