DESCRIZIONE L'impronta che l'arte di Salvador Dalì lascia nel mondo contemporaneo è tale da fissarlo tra i dieci artisti più rappresentativi del nostro secolo: una storia che lo vede pittore, scultore e genio dell'oreficeria. Si sa che Dali fu un fervente ammiratore del Cellini e che la celebre Saliera celliniana gli trasmise un'onda di commozione così intensa da contagiarlo. Ma Dalí è, comunque, un artista di oggi che ci fa ritrovare nei suoi capolavori di oreficeria l'impronta inconfondibile della sua arte: l'astrazione e la realtà insieme, il simbolo e la verità, la lievità delle forme e la concretezza della materia. I suoi gioielli, come la sua scultura, sembrano una dilatazione plastica di quegli oggetti misteriosi e fantastici che ritroviamo nei quadri.
Quando, nel 1959, Salvador Dalí iniziò la sua attività di scultore e di orafo, era nella fase in cui le sue tecniche avevano sperimentato tutto, passando dal cubismo al surrealismo di Ernst e Mirò. E' il periodo in cui la precisione ossessiva dei particolari acquista, nell'insieme di ogni opera, l'indeterminatezza del sogno. Il SAN NARCISO DE LAS MOSCAS rientra in questa inimitabile maniera e pone il gioiello di Dalí sullo stesso piano delle sue sculture. Questo è uno dei pezzi più apprezzati. E' bello da « portare » ed è stupendo in una collezione. Difficile, anche per chi non possiede una conoscenza approfondita dell'arte, non riconoscerlo per un Dali, per uno di quei pezzi, cioè, ai quali il nome di opera d'arte si adatta alla perfezione.
"San Narciso de Las Moscas", pendente e catena d'argento placcato in oro. La catena è scomponibile in girocollo e bracciale. Progettata con la classica iconografia di San Narciso, sospeso dalla catena a maglie, lunghezza circa 600 mm (con bracciale), può essere accorciata a 300 mm (senza bracciale). La fusione, a cera persa, è limitata a 1000 esemplari numerati e alcune prove d'artista, con incisa la firma dell'autore. La firma è presente anche nel retro di "San Narciso".