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Ufficio Stampa
Marianna La Barbera
Il titolo della mostra “Qui nascono fiori”, allestita presso l’Ospedale Policlinico “Paolo Giaccone” di Palermo, per la sua valenza evocativa e ben augurante, manifesta l’intenzione di unire l’arte alla solidarietà. “Abbiamo accolto con entusiasmo l’invito della dottoressa Elena Foddai, promotrice dell’iniziativa e fondatrice della M'amy Gallery,” dichiara il direttore artistico del Centro d'arte Raffaello Sabrina Di Gesaro, “perché crediamo fermamente nella valenza di impegno sociale dell’arte, oltre alla promozione culturale, in una sede non convenzionale come il Policlinico di Palermo che apre le sue porte all’arte nella nuova M'ami Gallery.
Un incontro che consolida una sinergia già instaurata tra la nostra galleria e la dottoressa Foddai in occasione della mostra “Ti portiamo il mare” inaugurata il 31 luglio 2022 presso l’Ospedale Civico di Palermo. Crediamo molto nella commistione tra le arti, nella loro capacità di intrecciarsi sprigionando energie più potenti capaci di regalare emozioni che, in una sede come l’ospedale Policlinico, reparto di ostetricia e ginecologia, non possono che confluire in un messaggio positivo di affermazione della vita. In una sede in cui le donne vivono le emozioni più intense, in luogo in cui nasce la vita, anche noi, con il nostro contributo artistico, abbiamo voluto rendere loro omaggio attraverso la mostra personale di Dario Schelfi e Roberto Fontana, autori di opere uniche focalizzate sul tema dei fiori. Entrambi artisti, impegnati nelle serie Flowers, hanno realizzato opere in cui i colori, la luce, le declinazioni cromatiche contribuiscono a suscitare entusiasmo ed energia, forza e positività invitando a credere che ci sia sempre una possibilità di riscatto e di speranza nella sofferenza. Forte e incisivo vuole arrivare il nostro messaggio in questi luoghi non convenzionalmente deputati ad ospitare mostre; l’arte è uno strumento che agisce trasversalmente in tanti ambiti, apportando un contributo di benessere e sollievo, pace e gioia anche in contesti di sofferenza. Il fiore, simbolo di amore e gioia nasce anche qui, in questo reparto declinato al femminile, afferma con la sua esuberanza la bellezza della vita e la forza della speranza. Le opere in mostra sono opere uniche, acrilici e tecniche miste su tela, di due artisti palermitani: Dario Schelfi e Roberto Fontana. Sarà esposta l’ultima serie produttiva di Dario Schelfi, Flowers, che pur mantenendo l’ispirazione astratta dell’artista palermitano, volge verso un orientamento più vagamente figurativo. Qui il mondo rappresentato è chiaramente un trionfo di fiori, in tutta la loro lussureggiante bellezza. Un tripudio di colori che si lasciano percepire nell’immediatezza sensoriale del fruitore. La lettura è immediata, diretta, istintiva. I colori vibrano e viaggiano dalla tela verso l’osservatore catturandone l’attenzione e veicolando emozioni Fontana presenta la serie "No-Flowers" che prende spunto dal fiore ma non è uno studio sui fiori, e proprio da questo sottilissimo concetto che prende vita il suo titolo provocatorio e rende il dipinto un quadro astratto. E' una nuova ricerca pittorica, creata in esclusiva per il Centro d'arte Raffaello.
Il nostro auspicio è che la mostra possa fornire elementi di sollievo, svago o evasione a chi vive questi posti, giungendo come un segno di augurio e buon auspicio a chi qui viene al mondo o si cura. Il centro d’arte Raffaello rinnova il suo impegno nel coadiuvare mostre ed iniziative finalizzate alla sensibilizzazione e all’alleviamento della sofferenza nei luoghi di cura con una finalità solidale. Accogliamo, pertanto, con entusiasmo l’opportunità di dare all’arte una valenza alternativa e inconsueta, perché l’arte diventi dono di sé, patrimonio umanitario, libera da ogni velleità commerciale, affrancata da ogni finalità utilitaristica. “Qui nascono fiori” è un omaggio alla donna da parte di due donne, iniziativa proiettata a proseguire in ulteriori contesti, anche in ambito regionale.
“L’obiettivo generale è quello di fare in modo che nuovi stimoli ambientali possano avere una ricaduta positiva sul comportamento umano - commenta Elena Foddai Psicologo del Lavoro e delle Organizzazioni - Ipotesi principale è che l’esposizione all’arte incide positivamente sulla qualità della vita di chi lavora e di chi vive quotidianamente il luogo stesso. Il progetto “Cura con Arte” muove i suoi passi proprio dall’idea innovativa di coniugare sotto forme inedite il legame tra arte e benessere psicologico negli ambienti di lavoro. Alla base del Benessere lavorativo in ospedale si presume ci sia un equilibrio interiore inteso come “capacità di apprezzarsi, di prendersi cura di sé da un lato e dall’altro, prendersi cura del paziente”. Spesso però, lo stress, la routine quotidiana e il carico eccessivo di lavoro possono diminuire l’autoefficacia e la percezione delle capacità di affrontare gli impegni quotidiani e improvvisi, comportando ripercussioni sul rapporto con sé stessi e con gli altri e influenzando negativamente le dinamiche lavorative. Si introduce in ospedale un “laboratorio permanente di cultura”, come luogo fisico che possa influenzare l’interscambio e il dialogo fra materialità del “fare”, processi cognitivi della mente, dinamiche lavorative ed emozioni. È attraverso la fruizione delle esposizioni artistiche che si amplieranno le potenzialità di pensiero, di espressione, di comprensione e di relazione. Il prodotto finale vuole essere quello di favorire la trasversalità culturale, e ingenerare una spirale di evoluzione ed arricchimento individuale. L’arte in ospedale non è certo una novità, ma certamente è una vera innovazione usare l’arte come misura per il benessere organizzativo.”