DESCRIZIONE Quest’opera ritorna su un tema focus della serie dedicata a Palermo: i suoi mercati, cuori pulsanti di realtà rionali, centri propulsori della vita più caratteristica della città. Ballaró è il protagonista di questa nuova rappresentazione; uno dei più noti, con le sue bancarelle inconfondibili, i suoi vicoli immutati, i suoi colori, le sue merci esposte, sembra quasi restituirci le voci e i rumori che riecheggiano in quelle strade, dove sorprendentemente si erge la cupola del Carmine Maggiore, un tesoro artistico testimone di una bellezza che vince il tempo, il degrado e l’abbandono di tanta architettura circostante. Uno spettacolo che riflette il contrasto tipico di una città che vive di contraddizioni, di immagini dicotomiche, di opposti ritratti di una stessa realtà che sembra voglia far dono di sé con queste meraviglie artistiche, a volte, dimenticate. La narrazione di Marco Favata non è una rappresentazione fine a se stessa, né edulcorata da un lirismo che trascende il suo sguardo. La sua è una visione sincera, in cui l’abilità tecnica incontra il sentimento, la pennellata indugia dove batte il cuore. Il suo racconto traluce la storia, la tradizione, il costume di quei luoghi iconici, già presenti nel panorama artistico italiano. Ma il suo è un racconto personale che non teme confronti, che non strizza l’occhio allo spettatore. Racconta alla sua maniera, autentica e diretta, capace di suscitare un’emozione come un pugno allo stomaco. Nessun palermitano può rimanere indifferente di fronte ad un’opera che è uno scenario, uno spaccato di una città che, oltre alla dettagliata e minuziosa raffigurazione, affonda le radici nei ricordi e nei sentimenti di chi conosce quei luoghi. Le inconfondibili colature finali dei colori acrilici regalano strati di storia a quell’immagine, come tracce del tempo trascorso, segni di una storia che rende eterne quelle scene. Qui si rappresenta un mercato, la sua anima, le sue anime e tanto altro ancora. Tutto quello che l’artista non dice lo si può percepire, con lo sguardo sensibile della memoria; un’opera che cattura lo spettatore, capace di rapirlo attraverso i colori e i suoni conducendolo in una dimensione immersiva. Opera realizzata con colori acrilici su tela.