LIBERA...MENTE

Volevo scrivere qualcosa, qualcosa che fosse mio, che parlasse di me.

Qualcosa che non fosse logico, prevedibile, che non parlasse come altri parlano.

E allora, forse, parlerei di quella strana, profonda, straordinaria e folle sensazione che ti da la pittura: la liberta'.

E se devo parlare di liberta' parto da dentro e non da fuori, perche' tutto il meglio che abbiamo sta li, dentro di noi, nascosto tra le pieghe della pelle e a volte ancora piu' giu', tra cuore e polmoni.

La parte migliore sta li. Nascosta, protetta, al sicuro dalle intemperie, dove nessuno puo' sgualcirla.

Volevo spiegare, far capire e forse trasmettere questa passione che mi arde dentro, come un fuoco che non si spegne.

E l'unico modo che ho per farlo e' chiudere gli occhi e lasciare che le mie mani scorrano veloci su questa tastiera che sa gia' cosa dire, sa gia' dove andare... e allora lascio che le parole scivolino, come scivola la neve sulla neve, come scivola il vento tra le foglie, senza meta ne' percorso.

E se dovessi scrivere di me parlerei dei miei colori che hanno aperto le porte del sogno e della liberta', che mi hanno dato voce e forza e respiri profondi cosi che anch'io potessi iniziare la mia corsa.

Parlerei dei miei colori che, in fondo, sono gli unici protagonisti di questa storia, unici artefici di questa militanza fatta di colature e graffi, impasti di acrilico e sabbia, di pennellate senza pennelli, di tele intrise della mia anima.

Colori che ho impastato con i pensieri e la rabbia, che ho steso e diluito, fino a farli diventare sospiri e sorrisi.

Parlerei dei miei colori che hanno aperto quelle porte che tenevo chiuse, cosi che il sole e l'aria potessero rigenerare la mente.

Parlerei della loro vitalita', dell'irruenza, del loro desiderio profondo di sentirsi liberi di vagare, senza meta, senza regole, senza un mappamondo che potesse fare da guida.

E la liberta' questo e': andare dove gli altri non vanno, spingersi dove non sai, dove non tocchi, dove non c'e' rete di protezione. E' la liberta' dei grandi salti, quelli che non importa se cadi, perche' conta solo librarsi nel vuoto, ad ali spiegate.

E cosi ti senti finalmente libero e fiero. Non per quello che hai fatto ma per averlo fatto.

E i colori sono sempre li, fedeli compagni, complici, pronti a rifare le valige per un nuovo viaggio senza itinerario ne' passaporto, dalla destinazione ignota.

C'e' una luna ruffiana stanotte, che mi guarda e sorride, quasi a voler benedire questo lungo viaggio.

E a quella luna devo molto, e' stata pazientemente ad ascoltare ed ogni volta che la cercavo era li, immobile e muta ma mai uguale, fedele anche lei ai miei sogni.

E adesso che sono sveglio, so che devo continuare. E sento il cuore battere. Forte.

Written by Dario Schelfi

Ama leggere e viaggiare. Più di tutto ama le sue adorate orchidee. Scivola sulla pittura ormai cinquantenne ed e' amore folle. Dice di sè di essere un uomo paziente, solare, empatico. Ah... e' anche un avvocato!