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Intervista a Claudio Cangialosi

Dal tuo profilo social Instagram emerge che sei un artista a 360°: performer, ballerino e pittore. Ma chi è veramente Claudio Cangialosi?

Nella mia vita non mi sono mai posto del limiti e sono sempre stato aperto a nuove esperienze e nuove scoperte. Penso di considerarmi un artista poliedrico sempre in evoluzione. Al momento per esempio sto sperimentando persino con la fotografia. Non credo che ci sia solo un termine per poter definire una persona e non credo si possa mai arrivare a capire veramente chi quella persona sia. Quindi posso dire che Claudio è tutte quelle cose.

Qual è il tuo percorso artistico?

Durante l’arco della mia vita sin da quando ero bambino ho sempre disegnato e avuto questo desiderio e bisogno di creare. Soprattutto nei momenti più difficili, come dopo la morte di mio padre, ho avuto un impulso verso la pittura e un inesplicabile bisogno di esternare le mie emozioni con essa. Sono un artista autodidatta ed è solamente da 4 anni che ho cominciato la mia vera e propria ricerca artistica quando, appena trasferito ad Anversa, dopo aver vissuto 10 anni in Germania, ho cominciato a dipingere sempre di più e a non essere in grado di fermarmi.

I tuoi dipinti presenti all’interno del Centro d’arte Raffaello (quali Blu, Autumn, Caffè, Blu mum, Iazzo Vecchio) lasciano percepire un certo ritmo. Questo dinamismo proviene dalla danza? 

Penso proprio di sì. Sono una persona abbastanza vivace e irrequieta. Sono un amante del ritmo e del movimento in generale e forse quando creo cerco sempre di ottenere dinamicità sia nell’ esecuzione che nel risultato finale delle mie opere. Forse per questo le mie tecniche sono anche molto diverse perché passo da una tecnica che è più meticolosa sulla precisione per poi esplodere e sfogarmi con un’altra tecnica molto più fisica nell’esecuzione.

La tua vita è stata segnata, oltre che da numerosi successi, anche da alcuni momenti bui. L’arte per te è stata forma di appiglio?

Indubbiamente si. L’arte è sempre stata protagonista nella mia vita soprattutto in quei momenti difficili e pesanti. Durante il periodo dell’isolamento mondiale dovuto al Covid per esempio ho sperimentato diverse tecniche creando una grande quantità di opere, forse dovuto alla frustrazione della situazione stessa e dalla solitudine vissuta qui in Belgio non potendomi ricongiungere con la mia famiglia.

Nel 2017 nasce la tua prima mostra personale “-O. Introduction”…

Avere una prima mostra personale penso sia stata una delle esperienze più belle della mia vita. All’inizio mi sentivo veramente vulnerabile poiché era come mostrare a tutti qualcosa che avevo creato solamente per me, delle creazioni che rappresentavano i miei sentimenti più profondi e le mie paure. Ma non appena si aprirono le porte questa paura cominció a scomparire pian piano. È stato entusiasmante vedere le reazioni del pubblico e poter condividere insieme tutte queste emozioni.

Quanta improvvisazione c’è nella tua arte?

penso che la maggior parte di quello che creo è tutta improvvisazione. Raramente ho un’idea ben precisa di cosa voglio realizzare.
Seguo molto il mio istinto e mi lascio andare alle mie emozioni; anche quando ho avuto delle opere su commissione ho sempre utilizzato un ‘idea’ come punto di partenza ma man mano che la creazione prendeva forma poteva succedere che andassi in un’altra direzione.
Infatti i miei errori mi hanno portato ad ottenere qualcosa di ancora più bello.

Cosa significa per te fare arte oggi?

Fare arte per me è esprimersi. Utilizzare l’arte stessa come metodo di comunicazione ed esternazione. Ci sono vari tipi d’interpretazione d’arte ed è per questo che credo che l’arte sia meravigliosa poiché da libertà ad ogni singolo artista.

Quali progetti hai in futuro?

Il 19 giugno del 2021 ho vinto il premio alla IV Biennale di Genova e attualmente sto realizzando un progetto espositivo in collaborazione con il teatro di Anversa. Altri progetti ed eventi stanno prendendo forma a livello internazionale e recentemente mi sto avvicinando anche ad un’altra mia passione, la fotografia.

written by Silvia Santodonato

Appasionata da sempre di arte,  laureanda in storia  dell'arte contemporanea presso l'Università degli studi di Palermo,  di recente ha raggiunto ottimi livelli nell'ambito dell' Art Blogger. Il suo innamoramento con la pittura nasce dal rinascimento per sfociare nell' "Informale".

 

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