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Il meraviglioso mondo di Baldassare Orlando: intervista

Baldassare Orlando è un artista che sa ben impiegare la sua creatività specie per quadri moderni astratti , che fa dell’infanzia e del sogno i suoi temi prediletti. Per introdurlo voglio utilizzare una citazione di Eugène Delacroix

“La prima virtù di un dipinto è essere una festa per gli occhi”.

Baldassare Orlando nasce ad Alcamo nel 1991 dove attualmente vive e lavora. La sua creatività emerge sin da piccolo quando attraverso l’uso del disegno, della pittura ed altri mezzi creativi, inizia ad esprimere il vero sé.

La sua carriera artistica prende avvio nel 2019 a Firenze. È proprio qui che l’artista debutta con la sua prima esposizione in una Galleria d’arte con tre opere inedite, una delle quali vincitrice di un premio del concorso artistico GigArte

Le sue “Carte d’artista” su cartoncino, sono realizzate attraverso una spontanea espressione di colori, caratterizzate dal bisogno di esprimere sé stesso e i propri sentimenti. La sua pittura, che può essere definita Naif, con un carattere atemporale, si svincola dalle regole anatomiche e prospettiche e si serve di un linguaggio infantile, una rappresentazione favolistica ed irreale della realtà, ricca di dettagli ed elementi decorativi.

Successivamente, abbandona questo tipo di produzione per dedicarsi ad un altro genere che darà vita alla serie intitolata “Metropoli”, caratterizzata da imprimiture di forme geometriche curve e longilinee, realizzate con pennelli a rullo su tela. Il risultato finale che ne deriva delle texture realizzate è di grande impatto visivo, in grado di conferire all’osservatore giocosità e dinamismo.

La sua voglia di sperimentare e la sua poliedricità lo portano a produrre le sue prime opere riciclate appartenenti la serie “ScArti”. Si tratta di dipinti realizzati attraverso il riciclo dei pennelli osb assieme agli avanzi di colore utilizzato per la produzione delle opere su tela. Queste opere risultano di grande valore artistico perché, secondo Baldassare, l’anima delle opere risiede nel riutilizzo del colore su tela.

La sua intensa e calorosa ricerca espressiva e artistica, recentemente, lo ha portato a rivisitare le sue prime “Carte d’artista” realizzate su cartoncino. Si tratta di un’evoluzione delle prime “Carte” che si basa essenzialmente sul supporto, trasportate, sta volta, su tela senza però abbandonare quella ricca e colorata spontaneità creativa che caratterizza le sue opere. La rielaborazione delle Carte d’artista dà vita ad una nuova e recente serie intitolata “Flashback” -così chiamata perché i temi rappresentati rievocano momenti nostalgici e non vissuti dall’artista durante l’età infantile- con figure prive di regole anatomiche e prospettiche

Appartenente anche a questo recente periodo è la creazione di una nuova serie intitolata “Visioni”. Si tratta di vedute dall’alto di scenari urbani rappresentati da Baldassare attraverso la rappresentazione non rigidamente prospettica di figure e paesaggi, ma aperta al riconoscimento dell'antica prospettiva gerarchica medioevale, in cui case, oggetti e proporzioni variano anche in base all'importanza che si vuole conferire loro. Appartiene a questa serie l’ultima opera realizzata da Baldassare, intitolata “Planare”. L’opera, realizzata con tecnica mista su tela, è caratterizzata da una notevole semplificazione concettuale, tecnica ed esecutiva, sia nel disegno che nella stesura del colore che nell’impianto prospettico e compositivo d’insieme, frutto della recente ricerca dell’artista che scava nella sua mente e nei suoi ricordi per raffigurare mondi rievocati dal suo passato, in particolare dal suo periodo infantile, manifestati attraverso l’ uso di colori brillanti e vivaci e la rappresentazione di figure realizzate in modo casuale e non controllato.

Intervista a Baldassare Orlando

Da dove nasce la pittura di Baldassare Orlando?

Inizio a dipingere da bambino, coscienzioso che l’arte è un alfabeto, una lingua alternativa che nasce per comunicare. Attraverso l’arte ho iniziato a parlare prima di me e successivamente ho studiato prevalentemente le città: prima guardandole dall’alto e poi entrando persino nei suoi vicoli.

La mia arte nasce dalla voglia di comunicare nel modo in cui meglio mi riesce.

 

Cosa, di un tuo dipinto, mette meglio a fuoco la tua personalità artistica?

Sicuramente l’utilizzo del colore. Amo tantissimo la bellezza dei colori. Ai miei esordi ricordo benissimo che dipingevo sempre temi notturni ma con colori a luce, il giorno di notte.

Gli elementi che arricchiscono le tue “Carte d’artista” richiamano alcuni aspetti del mondo infantile: un'esigenza vera o un più banale rifarsi a precedenti modelli pittorici?

Nella domanda ci sono tutte le risposte, mescolate e da mettere in ordine. Costituiscono senza dubbio una vera esigenza, per rivivere dei momenti d’infanzia rielaborando un precedente studio pittorico. Ricordo infatti che per lunghi anni ho dipinto in stile Naif paesaggistico, oggi rielaborato in Naif figurativo. È uno stile distante ma parallelo alle mie opere su tela. Una esigenza istantanea e diretta.

Come nasce il dipinto “Planare”? Quali messaggi è possibile leggervi?

Planare in ordine di tempo è stato il mio ultimo studio uscito fuori, e con una semplice domanda ne approfitto per parlarvi anche della serie Metropoli. Sai perché? L’ultimo è l’evoluzione dello studio precedente. In metropoli infatti elaboro le città viste dall’alto attraverso delle texture che imprimo su tela. Planare invece entra dentro le città, un pennuto che dall’alto gira dentro le città, in aria svolazza e sul suolo si riposa.

I tuoi colori esprimono anche stati d'animo?

Non sempre, ma amandoli non posso farne a meno di utilizzarli.

Una valutazione critica della tua pittura?

Sicuramente ho necessità di tanto altro studio per crescere. Allo stato attuale sono parzialmente soddisfatto ma so per certo che devo ancora prendermi e dare tanto.

In genere, che impressione cerchi di suscitare in chi osserva i tuoi dipinti?

Curiosità e attenzione. Sicuramente i colori brillanti attirano il pubblico, ma la cosa più bella per me è far entrare dentro l’opera lo spettatore. L’opera, per me ha un significato univoco, studiato e non improvvisato. Ma lo spettatore ha un grande privilegio, quello di essere un sognatore. È un po’ come quando su guarda una nuvola: nella stessa ognuno ci vede una forma differente.

Che significa essere pittore oggi?

Essere un pittore oggi significa essere avvantaggiato grazie alla possibilità di divulgare la propria arte in ogni angolo del mondo grazie ai social, ma purtroppo è oggettivo che viverci in molti casi non è facile, come non lo è per me.

Penso che in giro ci debba essere più arte e meno artistica, privilegiando in ogni modo la prima a tutela degli artisti.

Progetti futuri?

Sicuramente continuare a comunicare con i miei mezzi, diffondendo sempre di più il mio linguaggio. Per questo verrò facilitato nei prossimi mesi, con delle esperienze che mi vedranno fuori regione. Nei prossimi mesi parteciperò a degli eventi che mi aiuteranno a mettermi in risalto.

written by Silvia Santodonato

Appassionata da sempre di arte,  laurea in storia  dell'arte contemporanea presso l'Università degli studi di Palermo,  di recente ha raggiunto ottimi livelli nell'ambito dell' Art Blogger. Il suo innamoramento con la pittura nasce dal rinascimento per sfociare nell' "Informale".

 

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