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Orario Uffici:
Giuseppe Migneco nasce a Messina nel 1903. Dopo aver intrapreso studi classici negli anni Venti si trasferisce a Milano dove studia Medicina. Per mantenersi lavora come disegnatore per il Corriere dei piccoli e per Rizzoli. Aderisce al gruppo Corrente, movimento di cui fanno parte artisti come Birolli, Guttuso, Manzù, Vedova che miravano ad un rifiuto dei dettami culturali ed estetici imposti dalla politica fascista di quel tempo. Nel 1950 tiene la sua prima personale presso la Galleria Genova di Cairola e l’anno successivo alla Bottega di Corrente.
Durante la Seconda Guerra Mondiale è costretto ad abbandonare la pittura per arruolarsi, ma nel 1945 riprende l’attività artistica ed espositiva, inaugurando una mostra alla Galleria San Radegonda di Renzo Bertoni a Milano. In questo periodo subisce soprattutto l’influenza dei muralisti messicani e si accentua quella predilezione per il realismo sociale tipico di buona parte della sua produzione. Le scene dipinte riprendono le sequenze narrative dei carrettini siciliani, con paesaggi e personaggi ricorrenti nella tradizione visiva locale, enfatizzati da un utilizzo del colore intenso e vigoroso. Predominano soggetti popolari, contadini e pescatori siciliani immersi nella fatica del lavoro quotidiano rappresentati con quel linguaggio picassiano diffusosi tra gli anni Quaranta e Cinquanta.
Quando nel 1958 espone alla XXIX Biennale di Venezia la sua fama è ormai consolidata anche all’estero, dove è presente nei più rinomati spazi espositivi di Amburgo, Zurigo, Stoccarda, New York, Parigi, Boston, Amsterdam e Zurigo. Su di lui hanno scritto anche letterati come Quasimodo e Sciascia che ne hanno messo in risalto la maniera di trattare il colore: tinte corpose capaci di interpretare una Sicilia dall’anima violenta ma autentica e terrena, fatta di volti segnati da una lotta ideologica, e per questo animati da principi di idealismo e libertà. Migneco si spegne a Milano nel 1997 e la sua arte è ricordata soprattutto per essere portatrice di messaggi dal valore profondo, un impegno sociale e civile portato avanti attraverso la potenza del colore, tanto da essere ritenuto tra i maggiori esponenti dell’Espressionismo italiano.
Giuseppe Migneco nasce a Messina nel 1903. Dopo aver intrapreso studi classici negli anni Venti si trasferisce a Milano dove studia Medicina. Per mantenersi lavora come disegnatore per il Corriere dei piccoli e per Rizzoli. Aderisce al gruppo Corrente, movimento di cui fanno parte artisti come Birolli, Guttuso, Manzù, Vedova che miravano ad un rifiuto dei dettami culturali ed estetici imposti dalla politica fascista di quel tempo. Nel 1950 tiene la sua prima personale presso la Galleria Genova...