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L'arte di Gianni Mattò, creatore di un linguaggio unico e individuale sempre ispirato dai paesaggi mediterranei e dalle tradizioni della sua nativa isola Favignana, nasce istintivamente come metodo di espressione sincera per trasmettere ciò che l'artista osserva, conosce ed emoziona. Nato nel 1942, inizia a disegnare scene marittime da bambino e, da autodidatta, continuerà a farlo per tutta la sua vita. Questo artista, dall'animo naif e genuino, bisognoso di condividere le emozioni suscitate dalla sua cultura, colpisce l'attenzione dell’artista Salvatore Fiume, che lo contatta e lo introduce nel mondo dell'arte organizzando la sua prima mostra personale fuori dalla sua isola nel 1990, a Milano
Sono celebri i suoi dipinti delle mattanze, tipiche della sua Favignana, sua principale fonte di ispirazione. Nelle sue tele le mattanze diventano uno scontro affascinante tra uomo e natura, una lotta piena di coraggio vitale dove le figure acquisiscono un carattere leggendario immortalando per sempre l’uomo e l’animale. L'uomo accetta il proprio destino davanti alla natura, davanti alla sua forza a tratti violenta, sensazione accentuata dalle dimensioni giganti delle tele, come si può apprezzare in Mattanza ricca o Mattanza 04.
I suoi dipinti sono facilmente riconoscibili in quanto Mattò crea uno stile proprio, coerente durante tutta la sua carriera. Elemento costante del suo percorso è il colore di grande impatto, vivido; sono frequenti l'arancione, il blu, il bianco e il rosso, sempre in contrasto con il nero che fa da cielo, mare e sfondo scenico, dando vita ad uno spazio onirico di grande forza espressiva. Tutto questo è presente nelle sue abituali scene mediterranee di vedute della sua isola, in cui si mettono in mostra l'architettura bianca dei piccoli edifici (Paesaggio con fiume, Paesaggio con pretini bianchi e luna rossa) e il sole arancione che illumina i dipinti, a volte diventando il frutto stesso (Paesaggio con arance). Tutto ciò aumenta in queste scene la dimensione immaginativa, onirica e lo spazio fermato nel tempo.
Questo stile unico e caratteristico creato dall'artista è accompagnato da figure schematiche, dipinte con un tratto diretto e potente, con pennellate ferme, decise, addirittura in alcune occasioni, la tela su cui dipinge è la juta, supporto materico che ne sottolinea il carattere di immediatezza. Questa tecnica accentua il senso di verità e naturalezza, con una espressività diretta della realtà che vive, riflette e aumenta l'emozione del momento catturato. Ne risulta una visione fantastica immaginaria in cui si compongono scene di autentico realismo, magico, affascinante, personale.
Le sue opere sono testimonianze di come un artista possa rappresentare la sintesi tra la sua arte e il luogo da cui proviene.Le sue opere nascono dall’immaginario della sua isola; sono profondamente radicate in essa e, a sua volta, la sua Favignana è riflessa nelle sue tele, appartenendo l'uno all'altra in modo indelebile.
Mattò si può, quindi, definire un artista popolare; la sua arte nasce dalla sua cultura, dalla sua gente, dalle sue tradizioni, ed esprime questa ispirazione in tutte le sue opere. L'arte sopraggiunge in lui come un istinto, la apprende da autodidatta, nasce da e per la sua terra, trasmutata attraverso la sua visione fantastica. Il suo è un viaggio emozionale, nato dai ricordi della sua infanzia, della sua isola, senza pretese o intenzioni se non quelle di esprimere, attraverso il suo talento innato, ciò che lo commuove fin da bambino. Mattò è riuscito a trasferire ad un vasto pubblico un'eredità culturale diventata ormai memoria collettiva, rendendo immortali, grazie ai suoi dipinti, tratti distintivi dell'identità siciliana, ormai perduti, come la tradizione della mattanza di Favignana.
written by Belen Villellas
Laureata in Storia dell’arte presso l’Università di Saragozza (Spagna) è amante dell’arte contemporanea in tutte le sue forme specie della scenografia cinematografica. Interessata alla cultura italiana ha studiato un anno all'università LUMSA di Roma attualmente collabora con il Centro d'arte Raffaello a Palermo.