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Orario Uffici:
Francesco Messina fu uno scultore italiano, nato a Linguaglossa il 15 dicembre del 1900. Cresce e vive a Genova sino ai trentadue anni. Viene considerato dalla critica uno tra i più grandi scultori figurativi del Novecento italiano, insieme a Manzù, Martini, Marini e Mina. La scultura di Messina presenta una forte carica di riferimenti all'età classica greco-romana ed ellenistica, caratterizzandosi, come scrisse Carlo Carrà, per "un fare semplice e grandioso" e per un "procedimento idealistico e classico" in grado di dar vita a forme che restano come "immagini ideali". È l'autore di alcuni dei maggiori monumenti del Novecento italiano: Santa Caterina da Siena, realizzata tra il 1961 e il 1962, ubicata sul lungotevere di Castel Sant'Angelo; la Via Crucis di San Giovanni Rotondo; il Cavallo morente della RAI; il Monumento a Pio XII nella Basilica di S. Pietro. Le sue opere sono presenti in numerosi prestigiosi musei del mondo come Berna, Zurigo, Göteborg, Oslo, Monaco di Baviera, Parigi, Barcellona, Berlino, San Paolo del Brasile, Buenos Aires, Venezia, Mosca, San Pietroburgo, Vienna, Washington, Tokyo. Già dal 1922 iniziò ad esporre regolarmente le sue opere alla Biennale di Venezia, vincendo il Premio di Scultura nel 1942 all’edizione XXIII, ove espone una mostra personale con quindici sculture e diciassette disegni, e un'altra personale alla XXVIII edizione avvenuta nel 1956. Nel 1932 da Genova, si trasferisce a Milano, dove ottiene due anni dopo, la cattedra di scultura presso l'Accademia Brera di cui divenne, successivamente, il direttore. Negli anni trenta partecipa a grandi mostre collettive d'arte italiana a Barcellona, Berlino, Berna, Göteborg, Monaco di Baviera, Oslo, Parigi, San Paolo del Brasile, Zurigo e nel 1938 Giorgio de Chirico a Roma e Salvatore Quasimodo a Torino presentano due sue mostre personali. Nel 1963 esegue il grande monumento a Pio XII per la Basilica di San Pietro in Roma e il busto di Pietro Mascagni per il Teatro alla Scala e, a Firenze gli viene conferito il Premio Michelangelo per la scultura. Nel 1966 esegue su commissione il Cavallo morente per la Rai, esposta all'ingresso della sede principale a Roma, che diverrà il simbolo dell'azienda pubblica radiotelevisiva. Il tema dei cavalli e quello delle danzatrici, caratterizzerà molta parte della sua produzione degli anni Settanta e degli anni Ottanta. Fino alla sua morte, avvenuta nel 1995 a Milano, continua il suo lavoro di scultore e pittore.
Lo scultore Francesco Messina, di origini genovesi, ottenne fama internazionale nel secolo scorso. Tra i suoi temi più celebri negli anni '70, le danzatrici. Lo scultore si dedicò più in generale allo studio delle anatomie femminili, delle forme sinuose di donne spesso rappresentate in pose non frontali. Nelle opere di Francesco Messina, con danzatrici e i nudi di schiena, si incarna il perdurare infinito del mistero del mondo femminile. I corpi posti di schiena o di traverso, spesso non accessibili all'osservatore si pongono pensanti in un ambiente mai definito, uno spazio eterno ove le giovani donne, assorte nei loro pensieri, restano immortali.
Nelle litografie di Francesco Messina, le sue ballerine danzano con una leggerezza eterea, catturando l'essenza del movimento e dell'espressione artistica. I nudi femminili, invece, sono rappresentati con una delicata sensualità, con linee fluide e curve che esaltano la forma del corpo femminile in tutta la sua bellezza naturale. Nei disegni di Francesco Messina i ritratti femminili colgono l'anima e la personalità delle sue modelle, tramite espressioni sottili e dettagli che rivelano la complessità e la profondità dell'individualità femminile. Attraverso la sua maestria artistica, Messina crea un mondo in cui la femminilità è celebrata in tutte le sue sfaccettature, offrendo agli spettatori una visione intima e affascinante della donna.
Francesco Messina fu uno scultore italiano, nato a Linguaglossa il 15 dicembre del 1900. Cresce e vive a Genova sino ai trentadue anni. Viene considerato dalla critica uno tra i più grandi scultori figurativi del Novecento italiano, insieme a Manzù, Martini, Marini e Mina. La scultura di Messina presenta una forte carica di riferimenti all'età classica greco-romana ed ellenistica, caratterizzandosi, come...