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Domenico Cantatore nasce a Ruvo di Puglia, il 16 marzo 1906 ed è stato un pittore, illustratore e scrittore italiano. Crebbe in una famiglia povera e poco agiata ma nonostante ciò a 18 anni divenne decoratore di stanze, possiamo definirlo imbianchino, ma era il lavoro che si avvicinasse di più alla sua passione per il disegno. Nel 1922 si trasferisce Roma, dove raggiunge il fratello Giuseppe Cantatore, anch’egli pittore, e successivamente a Milano dove inizia a dipingere frequentando gli artisti del movimento artistico corrente e disegnando abiti per una sartoria. Nel 1930 allestisce la sua prima mostra personale alla Galleria d'arte moderna di Milano, esponendo nature morte, ritratti popolani che richiamano al sua terra d’origine. Nel 1932 si trasferì a Parigi, dove poté entrare in contatto con gli impressionisti, con la pittura di Pablo Picasso, Amedeo Modigliani ed Henri Matisse. Quest’ultimo diventerà uno dei suoi maestri principali e la sua influenza sarà visibile all’abbandono delle tinte cupe che danno spazio ad un utilizzo del colore più leggero e luminoso. Egli, d’altro canto, non si identificò mai in nessuna corrente artistica o politica. Il suo stile è sempre stato figurativo ed è proprio per tale ragione che Masaccio, Rembrandt e Goya sono i suoi pittori prediletti. Diventato famoso a livello europeo, nel 1940 gli fu assegnata la cattedra di Figura presso l'Accademia di belle arti di Brera, succedendo così ad Aldo Carpi cattedrà che offrirà al suo allievo Natale Addamiano nel 1976. Nel 1948 ebbe la possibilità di conoscere Giorgio Morandi, dal quale poté assimilare il realismo. Successivamente partecipò al Premio Bergamo, alla Biennale di Venezia, dove gli dedicarono pareti e sale personali e alla Quadriennale di Roma, dove entrò a far parte della commissione per gli inviti della VII edizione del 1955. Nel 1956 fino agli anni '80, in Spagna grazie alla riscoperta dei colori caldi e luminosi del meridione, l’artista si focalizzò su paesaggi e figure umane: il protagonista assoluto delle sue opere fu il Sud, abbandonato in giovane età, che rivive sulle sue tele, raffigurando tramonti, paesaggi e gli uomini del sud, e le sue "odalische". Cantatore si cimentò anche nella scrittura con le sue memorie giovanili, narrando il percorso che lo portò a tal punto, partendo dal suo ruolo di “pittore di stanze”, infatti nel 1965 fu organizzata a Ruvo di Puglia una grande manifestazione in suo onore, alla quale prese parte anche Quasimodo, che conobbe qualche anno prima. Durante l'evento vennero proiettati alcuni documentari sulla vita del pittore. Morì il 22 maggio del 1998, a Parigi, nei luoghi della sua giovinezza, all'età di 92 anni.
Domenico Cantatore nasce a Ruvo di Puglia, il 16 marzo 1906 ed è stato un pittore, illustratore e scrittore italiano. Crebbe in una famiglia povera e poco agiata ma nonostante ciò a 18 anni divenne decoratore di stanze, possiamo definirlo imbianchino, ma era il lavoro che si avvicinasse di più alla sua passione per il disegno. Nel 1922 si trasferisce Roma, dove raggiunge il fratello Giuseppe Cantatore, anch’egli pittore, e successivamente a Milano dove inizia a dipingere frequentando...