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Travolgenti, pieni di emozioni e con messaggi che arrivano diretti all’osservatore: sono i quadri di Dino Ventura. Mai scontato e sempre pronto a sorprendere con i suoi dipinti, Ventura è un artista pugliese che, sulla scia del nonno pittore, ha intrapreso da giovanissimo la carriera nel mondo dell’arte e ha sviluppato una personale ricerca nei temi e nelle tecniche che continua ancora oggi. La galleria Raffaello di Palermo, tra i suoi tesori, ospita tre delle sue opere: Codici numerici 01, 02 e 03, i primi di una serie di 1000 quadri a cui sta lavorando dal 2009.
I colori, vivaci e intensi, di questi quadri moderni astratti , caratterizzati da un forte contrasto cromatico, sono i protagonisti dell’arte di Dino Ventura. Disseminate sullo sfondo multicolore e astratto, che ricorda le produzioni pittoriche espressioniste e la tecnica del dripping, troviamo delle parole. L’unione di quest’ultime crea delle brevi frasi e compito dell’osservatore è finirle, interpretarle e farle proprie.
Queste grandi tele astratte nascono da spatolate che si intrecciano per formare un groviglio denso e compatto, create senza troppa premeditazione, istintive e naturali, come una proiezione del subconscio dell’artista. Le rappresentazioni delle innumerevoli sfaccettature della mente si incontrano con elementi lineari allo scopo di mescolare le emozioni con la razionalità. È lo stesso contrasto che notiamo nel rapporto tra lo sfondo e le parole, l’astratto e il razionale si uniscono.
Le rappresentazioni delle opere fanno parte di riflessioni o ricordi del pittore, momenti vissuti che porta con sé, come esperienze che dimorano nella sua mente e per questo, come tutto ciò che è caro agli artisti, è trasformato in qualcosa di tangibile con semplicità e immediatezza: una pittura e dei segni calligrafici. I messaggi quotidiani e mai troppo lontani dal contesto sociale, finiscono per essere riversati nella pittura in forma poetica. I quadri manifestano la sua interiorità allo spettatore, creando una connessione tra chi lo produce e chi lo guarda, così troviamo nelle sue parole qualcosa di nostro. L’arte è sempre condivisione e come tale è universale, ognuno di noi vede e sente emozioni in maniera differente e le parole, che comunicano per eccellenza qualcosa di inequivocabile e specifico, finiscono per aprire un mondo nuovo nella nostra mente, una lettura diversa in base al nostro vissuto e al nostro pensiero o legato ad un nostro ricordo. Ciò che originariamente appartiene a lui, finisce per appartenere ad ognuno di noi.
Nelle sue produzioni Ventura utilizza diversi materiali, accostandone poveri e preziosi, creando qualcosa che va oltre l’idea comune che abbiamo del quadro. L’utilizzo di questi materiali rimanda alle influenze dell’arte povera, corrente da sempre contrapposta all’astrattismo. Ventura unisce, nelle sue creazioni, mondi antitetici con armonia e autenticità, come se lo sfondo astratto, l’utilizzo di differenti materiali e le parole disseminate in essi siano nate con lo scopo di convivere nello stesso spazio.
L’arte venturiana si caratterizza proprio dalle innovazioni stilistiche che mette in campo, mescolando diversi elementi artistici che producono un’arte singolare e mai scontata. La tela, alla quale l’artista è ancorato, è l’oggetto artistico per tradizione, ma è resa attuale, innovativa, diversa, partendo dal semplice si arriva a una produzione complessa e più contemporanea che mai.
La costante presenza di opposti rimanda alla creazione di una produzione accattivante e significativa, in cui il messaggio e lo scopo non viene messo mai messo in secondo piano. La tela è usata come foglio per scrivere e come scultura a cui aggiungere materiali, non è più un quadro, è tutto ciò che Dino Ventura e gli osservatori vogliono che sia. Come Picasso affermava: “Ci sono pittori che dipingono il sole come una macchia gialla, ma ce ne sono altri che, grazie alla loro arte e intelligenza, trasformano una macchia gialla nel sole”.
written by Giorgia Giuseppa Spina
Classe 1997, laureata in beni culturali, è amante dell'arte in tutte le sue forme e curiosa di ampliare le proprie conoscenze.Ha frequentato per un anno l'Aix Marseille Université, in Francia, e ha già pianificato un'ulteriore esperienza all'estero, questa volta presso l'universitat de Valencia.