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Biografia
Dario Schelfi nasce a Palermo nel 1965. La passione per l'arte non nasce ad un tratto, ma prosegue parallelamente ai suoi studi di giurisprudenza. Inizia così una brillante carriera di avvocato riservando solo per sè la propria passione artistica vissuta, per molti anni, come un momento intimo da custodire segretamente. Con il tempo il piacere si trasforma in necessità e nel desiderio di confrontarsi con un pubblico. Di carattere piuttosto espansivo ed estroverso, Schelfi vive attualmente a Palermo, dividendosi tra il suo lavoro ed il raccoglimento nel suo studio caratterizzato da una feconda vena pittorica in continua metamorfosi.
Schelfi non frequenta accademie o corsi di pittura ma da sempre avverte una particolare attrazione per l'arte in genere ed in particolare per la pittura. La sua avventura nel mondo dell'arte nasce grazie ad un amico che, notando le sue grandi capacità, lo stimola a dipingere su tela. Inizia così il suo approccio alla pittura e nel 2021 espone nella Galleria Margutta (Roma). Ogni momento libero per Schelfi diventa un ottima occasione per immergersi totalmente nel proprio mondo, solo con la sua tela e la natura che si trova di fronte. Ed è proprio nel paesaggio siciliano che Schelfi riesce a confrontarsi con un mondo ricco di stimoli infiniti che riproduce su tela, dove nulla è dato al caso e dove spessi grumi di colore ridistribuiscono ordine nel caos degli eventi.
Nel 2022 inizia a collaborare con il centro d'arte Raffaello esponendo le opere in galleria e in diverse iniziative anche esterne.
Il 30 luglio 2022 partecipa ad una mostra non convenzionale, una collettiva di artisti di arte contemporanea, a cura del critico Giuseppe Carli, che ha come titolo “Ti portiamo il mare” presso la sede dell'Elpi Gallery, padiglione 24, reparto chirurgia oncologica ARNAS Civico, Palermo.
IL 25 febbraio 2023 inaugura un nuovo appuntamento per il Centro d’Arte Raffaello: “Aperitivo con l’artista“, una rassegna con cadenza mensile, nella quale la galleria dedica il suo spazio espositivo alla conoscenza più approfondita di un artista della sua scuderia. Un momento di incontro che restituisce alla galleria la sua vocazione di salotto nel quale apprezzare le più recenti creazioni dall’artista.
“Qui nascono fiori”, bipersonale con Roberto Fontana, un'esposizione che consolida una sinergia già instaurata tra la nostra galleria e la dottoressa Foddai. La mostra viene allestita presso l’Ospedale Policlinico “Paolo Giaccone” di Palermo, per la sua valenza evocativa e ben augurante, manifesta l’intenzione di unire l’arte alla solidarietà.
Il 10 giugno 2023 partecipa alla collettiva “Identità – Connessione singolare”, a cura di Giuseppe Intravaia, che presenta otto artisti che hanno intrapreso un rapporto di collaborazione nell’ultimo anno con il Centro d'arte Raffaello. La mostra allestita negli spazi espositivi di via Notarbartolo 9/e, Palermo nace per “mostrare” e presentare al grande pubblico i nuovi artisti che sono entrati a far parte della scuderia della galleria. Otto stili diversi che “Identità” mette a confronto, otto linguaggi che si intrecciano fra loro, con un esito finale dall'evidente connotazione contemporanea.
Il 3 febbraio 2024, negli stessi spazi, allestisce la sua prima personale dal titolo “Crazy Raffaello”, a cura di Massimiliano Reggiani. Questa mostra è un omaggio alla galleria, in occasione del suo recente quinto anniversario, al cammino intrapreso insieme, alla sinergia instaurata in questi anni. “Crazy Raffaello” presenta le sue opere più recenti, trenta opere inedite, esito finale della sua evoluzione stilistica, in cui l'esplorazione incessante di suggestioni e la ricerca inesausta trovano espressione dinamica, fluida, libera da qualsiasi condizionamento. La sua cifra stilistica, il colore, si alleggerisce di una vocazione rappresentativa e tende ad una elaborazione essenziale attraverso un processo di progressiva astrazione.
5 luglio 2024, presso la Tonnara Bordonaro di Palermo, la suggestiva location di Vergine Maria, ospita “MutAzioni” un evento esclusivo dedicato all'arte di Schelfi.La giornalista Marianna La Barbera intervista Dario Schelfi, ripercorrendo la sua carriera e approfondendo i temi centrali della sua ricerca artistica. Un dialogo intimo e illuminante che permette al pubblico di scoprire da vicino la personalità e la poetica dell'artista. A seguire, la performance live, durante la quale l'artista realizza dal vivo un'opera, offrendo al pubblico un'occasione unica per immergersi nel suo processo creativo e ammirare la sua maestria tecnica.
Poetica
Dario Schelfi si distingue dai classici pittori. Nelle sue opere usa la resina, cartoni, sacchetti di plastica, stoffa e stracci mettendoci la propria anima; si creano così nuovi mondi con sfondi potenti e lavorati, non tralascia la sua "firma" cromatica anzi la enfatizza con rinnovato vigore attraverso l'action painting. Per le sue tele predilige un formato grande che gli consente di spaziare, lui ha bisogno di spazi. Il suo atto creativo avviene nel momento in cui ne sente il bisogno, dipinge quando avverte la necessità, non è mai un qualcosa di progettato, nella tela butta istinto e colori. Schelfi non è un pittore descrittivo, ma un pittore istintivo. Scherza molto con la sua pittura e gli piace giocare con essa, come con il quadro "Fiori Pazzi" o la serie dei "Monocromo". Lo spettatore nei suoi quadri deve percepire lo stato d'animo dell'artista, poiché un suo quadro non serve ad abbellire la casa ma è qualcosa di emozionale.
Nelle tele di Dario Schelfi, la vena di follia è una forza primordiale che permea ogni pennellata e trasforma il loro significato in un'esplorazione audace dei confini della mente umana. La follia, in questo contesto, non è semplicemente un'entità negativa, ma piuttosto un catalizzatore per la creatività selvaggia e la liberazione spirituale.Schelfi abbraccia la follia come un elemento essenziale della sua pratica artistica, utilizzandola per sfidare le norme convenzionali e dare vita a un mondo dove l'irrazionale e il surreale regnano sovrani. Le sue tele diventano rifugi per l'incoscienza, dove il razionale e il logico cedono il passo alla purezza dell'istinto e alla bellezza della disgregazione mentale.Attraverso l'uso audace dei colori e delle forme, Schelfi cattura l'essenza stessa della follia, rendendola visibile agli occhi dello spettatore. Le sue tele diventano labirinti di emozioni sconvolgenti e visioni oniriche, invitando il pubblico a immergersi in un viaggio attraverso i recessi più oscuri della psiche umana.Ma la follia di Schelfi non è solo oscurità e disperazione; è anche un atto di ribellione contro la monotonia e la banalità della vita quotidiana. Le sue opere sono manifesti di libertà e autenticità, una dichiarazione di indipendenza artistica che sfida lo status quo e celebra la bellezza del caos.In un mondo sempre più omologato e conformista, le tele di Schelfi rappresentano un'oasi di libertà, un luogo dove l'irrazionale e l'imprevedibile sono accolti a braccia aperte. Attraverso la sua arte, Schelfi ci invita a abbracciare la follia dentro di noi, a liberare il nostro spirito creativo e a esplorare i recessi più profondi della nostra anima senza timore né restrizioni.
Biografia
Dario Schelfi nasce a Palermo nel 1965. La passione per l'arte non nasce ad un tratto, ma prosegue parallelamente ai suoi studi di giurisprudenza. Inizia così una brillante carriera di avvocato riservando solo per sè la propria passione artistica vissuta, per molti anni, come un momento intimo da custodire segretamente. Con il tempo il piacere si trasforma in necessità e nel desiderio di confrontarsi con un pubblico. Di carattere...