DESCRIZIONE La cupola della Chiesa del Gesù, meglio conosciuta a Palermo come Casa Professa, è la protagonista indiscussa di questa nuova opera di Marco Favata. Continua il suo lavoro di osservazione e ricerca delle più belle vedute del capoluogo siciliano. Il suo sguardo attento e curioso non si limita a visitare le più belle costruzioni architettoniche della sua Palermo, ma va oltre. Riesce a rintracciare angolazioni inedite, guadagnando punti di osservazione inusuali, per riscoprire sotto nuove prospettive gioielli architettonici sempre capaci di sorprendere. Il meraviglioso gioiello barocco, la Chiesa di Casa Professa, si trova nel cuore della città, proprio ai margini del famoso mercato di Ballarò. L’opera di Favata riesce magistralmente ad accostare, con tutto il contrasto derivante, la straripante bellezza barocca della cupola al degrado del contesto urbano circostante. La contraddizione tra i due diversi aspetti, la cupola solenne e maestosa e le facciate fatiscenti delle case, segna il trionfo della bellezza, quale valore eterno e trascendente, rispetto alla caducità delle cose terrene. L’opera manifesta la vittoria del Bello eterno e incorruttibile sul tempo, sul suo incessante scorrere, demolitore involontario di ogni opera umana. La città di Palermo è uno scenario urbano in cui questa contraddizione è continuamente percepibile per un animo sensibile come quello di Favata. Le sue strade, il suo centro storico regalano improvvisamente e generosamente visioni spettacolari e sorprendenti; in una passeggiata fra i vicoli del mercato Ballaró, tra bancarelle e palazzi degradati, alzando lo sguardo, è possibile imbattersi in una visione suggestiva come la cupola della Chiesa del Gesù di Casa Professa, tesoro artistico conservato nei secoli, che si concede come un dono fra quei muri diroccati e abbandonati. Le colature di colori acrilici l’attraversano verticalmente donando il senso della vita passata e dello scorrere del tempo. Un ritrovato estetico che rappresenta ormai la cifra stilistica di Favata, il suo inconfondibile suggello poetico, come un filtro attraverso cui dona il suo sguardo visionario oltre la realtà. Una proiezione di sé, un’aspirazione a vedere oltre, un tramite stilistico che caratterizza la sua rappresentazione figurativa consacrandolo un prestigioso artista contemporaneo.
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