In quest’opera, Marco Favata cattura l’imponenza e la bellezza della Cupola di Casa Professa, elevandola a simbolo della Palermo storica e spirituale. La cupola, protagonista assoluta, emerge su uno sfondo sfumato e luminoso.
Il contrasto tra la geometria precisa delle linee architettoniche e la fluidità delle pennellate riflette la dicotomia tra passato e presente, tradizione e innovazione. La luce, elemento cardine dell’opera, sembra scivolare sulle superfici della cupola, evidenziando i dettagli con un’intensità realistica, ma al contempo astratta, rintracciando una chiave interpretativa assolutamente contemporanea. Questa tela fa parte di una serie che Favara dedica ai Tesori di Palermo, un omaggio visivo ai luoghi iconici e agli scorci della sua città natale.
Attraverso uno stile unico, il pittore non solo rappresenta la città, ma la reinterpreta, dando nuova vita e significato al suo patrimonio culturale. L’opera invita lo spettatore a riflettere sul legame tra memoria e innovazione, celebrando l’identità palermitana in una chiave che guarda al futuro senza dimenticare le radici profonde di una storia secolare. L’opera è realizzata con colori clinici e ultimata attraverso colature e schizzi di colori acrilici e smalti che hanno la capacità di conferire il senso del tempo, il divenire, la storicità di quei soggetti architettonici che sopravvivono nei secoli nella loro imponente bellezza.