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Orario Uffici:
Alberto Sughi nasce a Cesena nel 1928. Si forma come autodidatta e nel 1946 si trasferisce a Torino, restandovi per un anno, in seguito a Cesena condivide l’atelier con Giovanni Cappelli e Lucio Caldari; mentre dal 1948 al 1951 si stabilisce a Roma e qui conosce Marcello Muccini e Renzo Vespignani co i quali entra a far parte del Gruppo di Portonaccio. Nonostante sia vicino al Partito Comunista rifiuta di attenersi alle direttive che l’ideologia di partito impone in ambito artistico, specie dopo la divisione tra astrattisti e realisti provocata dall’intervento di Palmiro Togliatti. Piuttosto sceglie di coltivare una ricerca più intima e introspettiva che si sofferma sul malessere che vive la società civile e l’animo umano. Racconta questa crisi rappresentando soggetti solitari contestualizzandoli nelle periferie delle grandi realtà urbani, luoghi dove si respira un’atmosfera di solitudine.
Nel 1956 ha luogo la sua prima personale a Roma, esponendo opere in cui protagonisti sono stati d’animo di malinconia e angoscia, quel realismo esistenziale che si ritrova anche nei dipinti che espone nel 1958 a Milano e nuovamente a Roma. Le opere si caricano di suggestioni aspre e cupe, fin quando agli inizi degli anni Sessanta risulta palesemente influenzato da Francis Bacon, sia nelle deformazioni fisiche che nelle ambientazioni. La sua produzione procede per cicli che affrontano tematiche iconografiche attraverso variazioni stilistiche ed estetiche, come ad esempio le “Pitture verdi” del 1971-1973, che affrontano il legame uomo-natura, o il ciclo “La cena” del 1975-1976.
Agli anni Ottanta appartengono i cicli “Immaginazione e memoria della famiglia” e “La sera”: quest’ultimo un’acuta riflessione sul ruolo del denaro e delle ricchezze per colmare le lacune di una società consumistica, che si affida alle risposte della politica e della scienza. Numerose le realtà museali che gli hanno dedicato esposizioni di rilievo tra cui la Reggia di Caserta, il Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo, il Complesso del Vittoriano. Sulla sua opera hanno scritto i critici più autorevoli e storicizzati, da Mario De Micheli a Enrico Crispolti, da Maurizio Calvesi a Vittorio Sgarbi. La sua pittura risulta tutt’ora estremamente attuale per essersi soffermata su temi universali come l’alienazione dell’isolamento umano, le difficoltà del vivere e del sopravvivere alle condizioni socio-politiche, tuttavia inserite in un preciso periodo storico e sociale. Muore a Bologna nel 2012.
Alberto Sughi nasce a Cesena nel 1928. Si forma come autodidatta e nel 1946 si trasferisce a Torino, restandovi per un anno, in seguito a Cesena condivide l’atelier con Giovanni Cappelli e Lucio Caldari; mentre dal 1948 al 1951 si stabilisce a Roma e qui conosce Marcello Muccini e Renzo Vespignani co i quali entra a far parte del Gruppo di Portonaccio. Nonostante sia vicino al Partito Comunista rifiuta di attenersi alle direttive che l’ideologia di partito impone in ambito artistico, specie dopo...