DESCRIZIONE Opera appartenente al ciclo del pane dalla rara gioiosità, vitale, esuberante nei suoi colori. Una bellissima testimonianza di energia, in cui viene rappresentata la fase del vaglio: una giovane contadina, vestita di rosso, innalza verso il cielo il grano appena raccolto, lo setaccia, con il largo crivello dal fondo metallico. Il suo gesto è ben più di un atto meccanico, di un passaggio consuetudinario; oltre il lavoro della giovane contadina, si rappresenta un inno alla vita. È un tripudio al raccolto, al dono di una provvidenza generosa. Le figure presenti in quest’opera sono al lavoro, faticano come sempre: ma qui si tocca con mano ciò che ha rappresentato il senso di tanto sacrificio. Le vesti colorate e il giallo del grano, si scagliano su un cielo azzurro che, con tanti colori brillanti e primari, poco presenti nelle note cromatiche di Gianbecchina, sono un omaggio alla gioia di questo mondo contadino. Acquerello del 1974 periodo in cui Gianbecchina con l'amico Franco Grasso accorre nei luoghi dell'Etna in eruzione: Milo, Linguaglossa, Sant'Alfio, Nicolosi, Zafferana. Da quelle esperienze, da quelle emozioni, nascono le opere dedicate allo spettacolo maestoso e terrificante del cratere traboccante di magma incandescente: "Etna", "Lava a Cancazza", "Donne di Zafferana".