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Le geometrie di Francesco Gabriele

Serie nata da tre anni, l’astrattismo geometrico rappresenta l’approdo stilistico del giovane artista calabrese. I suoi quadri moderni astratti con le sue geometrie alludono ad un linguaggio universale in cui ogni interpretazione risulta superflua perché la sua vocazione è la sintesi. Una cifra stilistica incisiva, rigorosa, ordinata che si spoglia di fronzoli e accessori. Gabriele preferisce una percezione immediata, punta al focus del suo messaggio estetico: forme e colori che si intrecciano in un rimando continuo fra loro, in un intarsio di linee, luci ed ombre che contribuiscono a creare i volumi, vuoti e pieni in un dinamismo continuo e avvincente. Le sue opere rivelano la sua predilezione per il colore, declinato in una varietà cromatica in cui i colori puri si contrappongono ai neri e ai grigi, portatori di una forte carica e novità e di un significato intrinseco.

I grigi e i neri rappresentano il buio e le ombre della vita, metafore di difficoltà, tristezza, paura; ma ecco sorgere il loro contraltare: i rossi, i gialli, i blu. Iconici simboli di speranza, gioia, riscatto, testimoni di ottimismo, risorse energetiche che confluiscono a bilanciare, in un dinamismo cromatico caleidoscopico, il buio della vita. Ogni colore ha una valenza significativa in se, anche in base all’accostamento con gli altri colori, la percezione varia anche in rapporto con gli altri colori. Evidente il riferimento di Francesco Gabriele a Mondrian, alle sue frammentazioni geometriche, alla sua figurazione astratta, al suo suo neoplasticismo bidimensionale.

Si ispira anche a Pollock, sebbene intrerpretato in modo libero perché antitetico rispetto a Mondrian, più come un’aspirazione all’equilibrio, nella vivacità dei colori, tra l’ordine del primo e il caos del secondo. Ha avvertito una sorta di chiamata verso l’arte da piccolo, come una ispirazione innata, che lo conduce a riprendere gli studi artistici nonostante un iniziale allontanamento. Ma presto comprende che il suo allontanamento dall’arte lo aveva spento, privandolo di quella linfa vitale che solo lo studio e l’applicazione della sua arte risvegliavano. Pertanto, percorre la sua strada senza esitare fino a conseguire la laurea presso l’accademia di Belle Arti. Il suo primo amore è stato la scultura, sempre elaborata in chiave geometrica, successivamente sostituita dalla pittura. Ad ogni modo, lo studio dei volumi rimane sempre l’interesse pregnante della sua ricerca artistica.

Le opere sono tutte realizzate con smalti su tavola di legno. La perfezione delle linee è conseguita attraverso l’utilizzo di nastri adesivi che guidano la stesura del colore. Il fondo è preparato attraverso una base di cementite che conferisce una maggiore consistenza e plasticità nell’esito finale. I colori sono vividi e brillanti, caratteristiche conferite anche dall’utilizzo degli smalti, capaci di donare plasticità e lucentezza. Il suo è un universo geometrico in cui conferire le sue emozioni, nel tentativo inconscio di dare ordine e rigore. È l’esercizio di un controllo emotivo, un linguaggio estetico che restituisce il suo universo emozionale. Un giovane artista di talento da presentare ad un pubblico più vasto a cui diamo il benvenuto nella nostra galleria.

written by Sabrina Di Gesaro

Cura la direzione artistica della galleria Raffaello da oltre 25 anni. Al suo attivo l’organizzazione di mostre personali dal respiro internazionale tra cui Joan Mirò nel 2000 e Pablo Picasso nel 2001, esposti per la prima volta a Palermo. Ha creato una collana di cataloghi d’arte Raffaello e promuove i giovani talenti dell’arte contemporanea.

 

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